(In)Giustizia Sportiva

Resoconto Intervista all’Avv. Vanessa Bonaiti-Giustizia Sportiva e Cyberbullismo (Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano…….)

Questo articolo lo voglio cominciare con un sermone del pastore luterano e teologo tedesco Martin Niemöller:

«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»

Molti di voi avranno seguito la diretta altri no, capisco che all’inizio poteva risultare un po noiosa per chi estraneo all’argomento, ma nel corso dell’intervista si sono toccati punti interessanti, a cui sicuramente non spetta a noi trovare una soluzione, ma però! Attenzione! Rifletteteci bene, tocca a noi far si che certe ingiustizie non passino inosservate, in ogni settore, anche laddove non ci coinvolga personalmente, e solo uniti potremo riuscirci.

Dopo l’introduzione sulla giustizia sportiva e il cyberbullismo, ho chiesto a Vanessa come fosse possibile che la F.I.J.L.K.A.M. avesse uno statuto antidemocratico e fuori dalle linee guida sancite dal C.O.N.I. e perchè lo stesso non intervenisse!

Ho chiesto a Vanessa come mai un giudice e un procuratore mantenessero tale carica in 3 federazioni nonostante non sia permesso esserlo in più di 2, e tra l’altro nelle medesime federazioni! Suona al quanto strano no?

Ho chiesto a Vanessa come sia possibile che una procuratrice sia in carica da 20 anni nonostante il codice di giustizia sportiva preveda due mandati da 4 anni! Quindi mi è venuto da chiederle se è lecito pensare che dopo tanti anni si possano sviluppare, soprattutto per quei privilegiati che gravitano nello stesso ambito, amicizie, rapporti di stima, che, anche a livello inconscio, senza rendersene conto, potrebbero rendere “parziale”, non obiettivo, un eventuale giudizio qualora questi privilegiati fossero coinvolti direttamente o indirettamente in eventuali segnalazioni/processi sportivi.

E poi siamo arrivati al cyberbullismo, quali sono i presupposti per sporgere querela e se ci debbano obbligatoriamente essere i nomi dei bullizzati o se siano sufficienti fatti e circostanze ben definiti.

Le ho chiesto se, le persone che si rendono colpevoli di cyberbullismo dovessero avere un ruolo di rilievo nella società (forze dell’ordine, atleti di alto livello ecc) venga considerata aggravante, ricollegandomi al pensiero lecito di cui sopra…

Se vi interessa sentire le risposte questo è il video

Giustizia Sportiva e Cyberbullismo..Parliamone con l’Avv. Vanessa Bonaiti

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