Shentao Scuola di Arti Marziali

11 Secondi…alla fine (Cadets World Judo Championships Sarajevo 2022)

Ed eccoci qui, a sangue freddo, a parlare del Mondiale Cadetti di Mouhametd. Un mondiale inaspettato. Meritato o no, lui ha avuto la fortuna di parteciparvi.

Mouhametd quest’anno è andato a trascorrere le vacanze in Senegal, suo paese di origine, avrebbe potuto godersi il suo mese di vacanza tra ozio e divertimento, ma invece ha preferito cercare una palestra di Judo a mezz’ora di treno dalla sua abitazione e un’altra mezzora a piedi dalla stazione alla palestra.

Inizialmente 3 volte a settimana, i due giorni senza judo li trascorreva invece nella pratica della lotta senegalese, ma in pochi giorni di allenamento lo hanno notato, tanto da segnalarlo allo staff tecnico nazionale che, dopo averlo visionato gli ha proposto di allenarsi tutti i giorni per due volte al giorno, mattino e sera. Ed ecco che il tram tram raddoppia, in piedi al mattino prendi il treno per mezzora di viaggio, scendi dal treno ed un altra mezzora a piedi, rientra per mezzora a piedi per salire sul treno e tornare a casa dopo un’altra mezzora e cosi per due volte al giorno per un totale di 6 ore di allenamento e 4 ore di viaggio. Fino a che la nazionale senegalese lo convoca per il Mondiale di Judo Cadetti che si è svolto a Sarajevo.

Mouhametd mi chiama dal Senegal dicendomi che la nazionale lo ha convocato per il mondiale chiedendomi se poteva farlo, si proprio cosi, ha detto allo staff che doveva chiedermi il permesso, naturalmente non avrei mai potuto dirgli di no, e comincia cosi l’avventura.

Mouhametd chiede allo staff tecnico che alla sedia ci fossi io, ma il presidente al momento non acconsente, mi propone di far parte dello staff tecnico nazionale per poterlo seguire da fuori campo, e naturalmente io accetto, Mouhametd ci rimane male, gli dico di non preoccuparsi di chi c’è alla sedia e che in qualche modo riuscirò ad essere in prima fila tra gli spalti per aiutarlo.

Devo essere però sincero, come sempre lo sono stato con tutti i miei allievi, Mouhametd non era assolutamente pronto psicologicamente ad affrontare una competizione di tale portata, se lo staff mi avesse chiesto un’opinione gli avrei detto esattamente questo.

Dopo mille peripezie finalmente si parte in auto per Sarajevo, una volta arrivati incontro il tecnico del Senegal, Kalidu, un ragazzo giovane e molto preparato nonché di una simpatia devastante, e qui mi tocca sfoderare il mio francese arrangiato ma riusciamo a capirci bene. In poche ore abbiamo cominciato a conoscerci, ho capito cosi che anche loro erano consapevoli della poca esperienza di Mouhametd, ma che hanno voluto in un certo senso investire su di lui.

Cominciamo adesso con le procedure di accredito, test anticovid, e conferma dell’arrivo. Il giorno successivo cominciano le operazioni di peso, Mouhametd prima di partire pesava 64 kg, al peso prova era 60 kg (si sarà un po c…….. addosso?), praticamente la categoria inferiore, il che lo avrebbe escluso dalla competizione, ed ecco che per la prima volta in tanti anni mi trovo anziché a far perdere peso ad un atleta prima della gara, a doverlo ingozzare per fargli mettere su peso, beh è stato sicuramente più facile che un calopeso all’ultimo momento, ce l’abbiamo fatta, al peso ufficiale risultava 63,8, vi lascio immaginare che profumo quando si è scaricato nel bagno della stanza.

Arriva il momento della competizione, penso che Mouhametd in quel momento fosse sceso sotto i 60 kg, la paura la si poteva tastare con mano, vado da Kalidu, il tecnico che avrebbe dovuto sedersi a bordo tatami e gli dico di dargli due schiaffi prima di salire in modo da riprendersi, e con grande umiltà mi dice che alla sedia avrei dovuto andarci io perché conosco molto meglio di lui Mouhametd.

Bene Mouhametd sembrava essersi un po tranquillizzato, ma non abbastanza, era troppo teso, troppo impaurito, dalla portata della gara e poi certo non aiuta la maestosità di un palazzetto adibito ad un Campionato del Mondo, arriva il momento, gli ricordo che il brasiliano che avrebbe dovuto incontrare, e che abbiamo studiato il giorno prima, era alla sua portata, e lo era veramente, ha avuto fortuna nel sorteggio, ma la paura ha fatto da padrona nella mente di Mouhametd, mi sembrava il Mouhametd bambino che andava in crisi ogni volta che saliva sul tatami a combattere e cosi, la nostra esperienza mondiale è durata 11 secondi….nei quali viene sconfitto subendo un ippon di Seoi Nage.

Ma un esperienza sicuramente formativa per lui come atleta che per me come tecnico, un’esperienza che mi ha permesso di allacciare ottimi rapporti con la federazione senegalese, con la quale in futuro collaboreremo portando anche tutti gli altri ad avere accesso a competizioni internazionali che permetteranno loro di crescere e migliorare.

Ciao a tutti

Gabriele

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